Safe sexting: consigli per la condivisione di contenuti erotici

Scambiarsi foto e video erotici è un’attività sempre più diffusa. Un modo talvolta divertente e innocuo di giocare la sessualità e talvolta rischioso.

Lo mostra, ad esempio, la trasmissione in onda su CI – Crime + Investigation dal titolo “Online – Connessioni Pericolose”. Nel programma la giornalista Elena Stramentinoli dà voce alle vittime del cyberstalking, del cyberbullismo e del revenge porn.

Vittime spesso minorenni, ma anche adulte, che hanno visto diffusi video e immagini molto personali sul web o che sono state minacciate e ricattate per aver fatto un uso spesso ingenuo della tecnologia e per essersi fidate delle persone sbagliate.

Nessun gioco sessuale, se fatto tra persone adulte e consenzienti e se non arreca danno a chi lo fa, è un gioco sbagliato; è importante, però, che la scelta di realizzare e condividere contenuti privati sia consapevole e che vengano adottate tutte le possibili azioni per ridurre i potenziali rischi connessi a questo tipo di attività.


Ecco allora una serie di consigli che Sex+ vuole offrire ai suoi lettori su questo tema di grande attualità, partendo da alcune domande che è importante porsi prima di iniziare il gioco:


1.

Chi è la persona che mi propone il sexting, cioè lo scambio di messaggi, immagini e video sessualmente espliciti ad esempio attraverso Messenger, Whatsapp, ecc.?

Si tratta di una persona di cui ci si fida? Di un partner con il quale si ha una relazione consolidata? O di uno sconosciuto?

Certo, non sempre la fiducia è ben riposta. Sicuramente possono esserci persone sconosciute che rispettano la privacy degli altri e persone conosciute e apparentemente sicure che condividono con gli amici conversazioni e contenuti personali dei propri partner, o che alla fine di una storia usano tali contenuti per vendicarsi di chi li ha lasciati.

Però rischiare all’interno di una relazione significativa ha certamente più senso che all’interno di una occasionale; per usare un modo di dire comune: “il gioco vale la candela”?


2.

Io, il mio corpo, le mie emozioni, diciamo di sì?

L’idea di fotografarti nudo/a o di girare un video in cui compi atti di autoerotismo ti crea paura, imbarazzo, vergogna? Ti senti pressato/a, costretto/a a farlo, perché l’altro/a ti ricatta, ti dice che se non lo fai non vuole più avere a che fare con te? Allora la risposta che devi dare è “Grazie, no”!

Sarebbe importante che anche chi pone la richiesta si assicuri che la persona a cui la fa sia d’accordo, che sia in grado di fornire il suo consenso a questa pratica e libera da pressioni.

Ovviamente questo tipo di richiesta non deve essere fatta a persone minorenni, altrimenti si sta commettendo un reato grave, ma anche con un partner adulto le fantasie e i giochi sessuali devono essere sempre messi in atto quando entrambe le parti lo desiderano e mai essere imposti.


La sessualità è piacere, non costrizione.

Il corpo e le emozioni inviano dei segnali molto chiari che è meglio ascoltare.

Se si è a disagio, se si provano sensazioni negative, allora ciò che si sta per fare o si sta facendo è contrario al proprio benessere ed è bene ascoltarsi e non farlo, o smettere di farlo.


3.

E se qualcosa andasse storto? Come affronterei le eventuali conseguenze della diffusione dei miei contenuti privati?

Cosa succederebbe nella tua vita se qualcuno condividesse e diffondesse le tue conversazioni, foto e video dal contenuto sessuale? Avresti delle ripercussioni scolastiche, lavorative, familiari, amicali, sentimentali? Quale impatto psicologico e relazionale avrebbe su di te un simile evento?

La diffusione di contenuti privati di questo tipo, senza il consenso della persona o di una delle persone che vi è rappresentata, crea nella vittima un grande danno psichico: ansia, attacchi di panico, umiliazione, vergogna, crollo dell’autostima.

Si rischia la rottura di importanti relazioni interpersonali, di perdere il lavoro, di essere attaccati verbalmente e fisicamente da altre persone.

Chi compie queste azioni scellerate, non sempre è consapevole delle conseguenze che i suoi atti possono arrecare, a breve e lungo termine, nella vita delle persone. Sono molti i casi di suicidio che ci riporta tristemente la cronaca, legati al cyberbullismo, al cyberstalking e al revenge porn.

La responsabilità non è solo di chi per la prima volta diffonde questo tipo di contenuti, ma anche del “pubblico”, e di chi contribuisce alla divulgazione del materiale, dopo che è stato diffuso, che sottovaluta o non capisce quanto il suo contributo possa essere determinante sull’impatto che questo tipo di azioni ha sulla vittima.

Se qualcuno vi invia un’immagine o un video privato, che non era chiaramente destinato alla vostra visione, cancellatelo immediatamente e mostrate il vostro disappunto sulla negatività di quel gesto a chi ve lo ha mandato.

Denunciate sempre questo tipo di attività, soprattutto quando il materiale diffuso riguarda persone che potrebbero essere minorenni.


Hai deciso, dopo esserti posto le prime essenziali domande, che il gioco ti piace e che il rischio non è così elevato.

Ogni gioco, però, ha delle regole, quindi è utile determinare con il tuo/i tuoi compagno/i di gioco quelle di base.


Condividi con lui/loro su una mail, un messaggio di testo, una chat, la reciproca visione su che cosa volete dal gioco, prima di intraprenderlo, per evitare qualsiasi tipo di fraintendimento.

Cosa vi aspettate che l’altro/gli altri facciano dei contenuti che vi scambiate? Ad esempio, volete che tali contenuti vengano cancellati immediatamente dopo la visione? Volete che non vengano mostrati a nessun altro? Con quale mezzo volete che avvenga lo scambio?

Alcune applicazioni, come ad esempio Snapchat, permettono di inviare contenuti che si eliminano automaticamente dopo la visualizzazione.

È importante che queste regole di base vengano concordate prima di inviare i contenuti hot.

Nessuna regola e nessuna applicazione possono assicurare che ciò che viene inviato in forma privata possa essere copiato attraverso uno screenshot e diffuso, né si può controllare, una volta che un contenuto è stato inviato, se tale materiale viene salvato e/o ricondiviso.

Dopo che l’immagine o il video sono stati spediti al destinatario, il trattamento degli stessi non è più sotto il controllo del proprietario e questi potrebbero essere divulgati, non solo per volontà di chi li riceve, ma anche per una scarsa accuratezza e attenzione nella loro conservazione.

Potrebbero essere visualizzati da terzi, ad esempio, perché il ricevente ha fornito la sua password di Facebook a qualcuno, che può accedere liberamente alla chat di Messenger, perché l’accesso al suo smartphone è privo di password, perché il suo computer non è sicuro.


Il gioco è bello quando è divertente, piacevole, si rispettano le regole e si è a proprio agio.

Se qualcuno trasforma il vostro gioco in qualcosa di differente, se utilizza del materiale privato senza il vostro consenso o in modo diverso da ciò che era stato consensualmente stabilito, chiedete immediatamente aiuto.

Rivolgetevi alla polizia postale, parlatene con chi vi vuole bene o con un professionista della salute mentale.